
Anassimandro di Mileto, pensatore presocratico, esplorò il concetto di ‘apeiron’ come base dell’universo. Le sue teorie cosmologiche, geografiche e sulla vita gettarono le basi per la filosofia occidentale, influenzando generazioni di filosofi successivi.
Esplorare la vita di Anassimandro
Anassimandro di Mileto, nato intorno al 610 a.C., fu uno dei pensatori più influenti dell’antica Grecia e discendente diretto del grande Talete, suo mentore e concittadino.
Proveniente dalla vibrante città di Mileto, fiorente centro di commercio e cultura, Anassimandro crebbe in un ambiente intellettuale dinamico che incoraggiò l’esplorazione e l’innovazione.
La sua vita si intrecciò profondamente con l’inizio della filosofia presocratica, periodo in cui la speculazione sul mondo naturale e l’origine dell’universo acquisì centralità.
Sebbene pochi dettagli biografici ci siano giunti, sappiamo che Anassimandro si distinse come un prolifico scrittore e pensatore, lasciando dietro di sé numerose opere, fra cui la ‘Sulla Natura’.
Inoltre, le sue intuizioni rivoluzionarie non furono confinate alla filosofia, ma si estesero alla geografia, mappando il mondo conosciuto e gettando le basi per l’astronomia.
Questo lo rese una figura emblematica non solo per la sua epoca, ma anche per le generazioni a venire, ponendolo come un vero pioniere tra i filosofi naturalisti dell’antichità.
Il concetto di Apeiron: l’infinito indefinito
Uno dei contributi più straordinari di Anassimandro alla filosofia è stato il concetto di ‘apeiron’, termine greco che si traduce come ‘infinito’ o ‘indefinito’.
Anassimandro propose che l’apeiron fosse la sostanza primordiale e immortale che stava alla base di tutto ciò che esiste.
Questa idea era radicale per il tempo, sfidando la concezione dell’universo come formato da elementi tangibili e limitati.
A differenza delle teorie del suo contemporaneo Talete, che identificava l’acqua come elemento primordiale, Anassimandro sosteneva che l’apeiron fosse una sostanza in eterna trasformazione e fonte di origine e distruzione ciclica.
In questo modo, l’apeiron rappresentava una sorta di principio organizzativo universale senza limiti né confini, capace di generare l’universo visibile.
Questa concezione dell’infinito come base dell’esistenza pose le basi per una comprensione più astratta e meno antropocentrica del cosmo, anticipando molti sviluppi successivi della metafisica occidentale.
Al di là delle implicazioni cosmologiche, il concetto di apeiron divenne una fucina di idee che avrebbe continuato a stimolare pensieri e dibattiti filosofici nei secoli a venire.
Teorie cosmologiche e geografiche di Anassimandro
Anassimandro non fu soltanto un filosofo astratto, ma anche un precursore nelle teorie cosmologiche e geografiche.
Egli concepì l’universo come uno spazio ordinato, in cui i corpi celesti si muovono in cerchi concentrici attorno alla Terra, intuizione che anticipa la visione dell’universo ordinato sostenuta da Aristotele e successivamente dalla cosmologia medioevale.
Nonostante la visione geocentrica, l’idea di un universo regolato con precisione era innovativa per il suo tempo.
Nella sfera geografica, Anassimandro è accreditato con la creazione della prima mappa del mondo conosciuto, offrendo una visione straordinaria delle terre e dei mari che si estendevano oltre la sua Mileto natale.
Egli immaginò la Terra come un cilindro sospeso nello spazio, con la superficie abitata posizionata sopra tale forma geometrica.
Anassimandro speculò inoltre sull’esistenza di venti e fenomeni naturali come terremoti e maree, tentando di comprenderli attraverso un approccio che combinava osservazione e teoria.
Queste nozioni non erano solo innovative, ma anche fondative per la successiva scienza greca e contribuivano al passaggio dalla mitologia alla scienza empirica nella comprensione del mondo.
Anassimandro e l’origine della vita
Oltre alle sue speculazioni cosmologiche, Anassimandro fu anche un pioniere nell’indagine sull’origine della vita.
Egli ipotizzò che la vita avesse avuto inizio in un ambiente umido, un’intuizione che preannuncia molto da vicino le moderne teorie sull’origine della vita nei mari primordiali.
Secondo le poche fonti che abbiamo, Anassimandro teorizzò che tutte le creature viventi derivassero da antenati marini, i quali lentamente si adattarono a diverse condizioni ambientali.
Questa visione evolutiva fu estremamente avanzata per il suo periodo e contribuì a posizionarlo come uno tra i primi ad adottare un approccio scientifico piuttosto che narrativo per spiegare la diversità della vita.
Inoltre, pensava che l’uomo si fosse evoluto da organismi simili a pesci, analizzando la similitudine e i cambiamenti nelle forme di vita osservate.
Questo tipo di pensiero, per quanto rudimentale, precorre idee che sarebbero state esplorate più approfonditamente millenni dopo, specialmente con l’avvento della teoria dell’evoluzione di Charles Darwin.
Anassimandro, quindi, non solo gettò le fondamenta per la filosofia naturale, ma fornì anche visioni durature sulla storia della vita sulla Terra che continuano a ispirare la scienza moderna.
Influenze di Anassimandro sui filosofi successivi
L’impatto di Anassimandro sulla filosofia successiva è stato profondo e duraturo, influenzando numerosi pensatori greci e oltre.
Il suo concetto di apeiron come principio dell’universo ispirò filosofi come Parmenide e Eraclito, che continuarono a esplorare la natura della realtà e del cambiamento.
Anche Pitagora, pur dedicandosi principalmente alla matematica, risentì dell’influenza delle idee di Anassimandro riguardanti l’infinito e l’armonia cosmica.
Anassimandro divenne una figura di riferimento per la scuola eleatica, contribuendo a plasmare il dibattito sul ‘essere’ e il ‘non-essere’ che avrebbe permeato la filosofia per secoli.
Successivamente, i filosofi ateniesi, tra cui Platone e Aristotele, apprezzarono il metodo razionale di Anassimandro, riconoscendolo come un precursore nella ricerca delle cause prime e delle leggi universali che regolano la natura.
L’eredità di Anassimandro è quindi percepita non solo nell’influenza diretta che ebbe sui suoi contemporanei, ma anche nel modo in cui le sue idee continuarono a stimolare il pensiero critico e filosofico attraverso i secoli, promuovendo un dialogo intellettuale che è alla base del pensiero occidentale moderno.